Porchettiamo

la "PORCHETTA di ARICCIA " per eccellenza,è composta da un maiale del peso di circa 100 kg che viene cotto intero. Il maiale viene aperto dal lato inferiore e disossato come solo l'abile mano di un esperto sa fare,viene insaporito con sale pepe e aromi vari in cui predomina l'aglio il rosmarino e la "finocchiella"selvatica,una pianta della famiglia dell'anice,viene farcito sapientemente e tutto l'insieme riacquista le sembianze di un maialetto quando la carcassa con il suo condimento vene ricucita legata con spago ed supportata con un palo di legno per appoggiare su due supporti che gli consentiranno di stare sollevato dal fondo della leccarda che raccoglierà lo "strutto" che si fondera' durante il processo di cottura

La quale avviene a circa 210°C potrà durare anche 6 o 8 ore e ad intervalli di circa un'ora il "porchettaro" tirerà fuori dal forno per irrorarla con lo strutto fuso formatosi nella leccarda, questo contribuirà a rendere croccante la crosta (cotenna) ed a impedire che la carne secchi troppo. La pietanza con l'avanzamento della cottura assumerà un colore dorato che solo a vederlo il languorino spuntera' automaticamente..

Capirete ora il profumo che si libera nell'aria quando il forno viene aperto. A cottura ultimata, prima di poterla tagliare deve raffreddare e per questo si deve aspettare qualche Il momento migliore per gustarla è quando è ancora calda e l'aroma e' pieno,Con pane casareccio di "LARIANO" alcune fette di porchetta tagliate calde calde un pezzetto di "CROSTA" un buon vino locale NECESSARIAMENTE ROSSO,una buona compagnia e (colesterolo permettendo) una bella cantata completeranno la serata in allegria ed amicizia,ninverdendo i fasti di quegli eventi che in origine (millenni orsono)si svolgevano sulle imperiali navi ROMANE nel bel mezzo dello "SPECULUM DIANAE"nelle tipiche e sacre " FESTE BACCHICHE" o baccanali.

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